Nata come modello sport-tourer, la bicilindrica tedesca è stata anche la protagonista di un trofeo monomarca corso su alcuni dei circuiti più famosi del mondo. La versione Replika è oggi un modello dall’appeal forte ed inusuale, destinato a rendere questa moto un pregiato oggetto da collezione
Di Fabio Celin e Filippo Baldrighi
Chi scrive aveva già provato la BMW R1100 S Boxer Cup Replika nel lontano 2005 e, a distanza di tredici anni, le sensazioni provate in quei primi giri di pista sono ancora vive. Scovato questo esemplare e arrivato il momento di risalire in sella, l’emozione ci ha portato indietro nel tempo fino a pensieri chiusi nel cassetto dei ricordi. La BMW Boxer Cup Replika fa anche questo! Erano gli anni dell’ABS “si” e ABS “no”, chi poteva pensare che BMW Motorrad potesse trasformare l’affidabile, sicura e pacifica sport-tourer R1100S in una racer pronta a scendere in pista dando vita al campionato Boxer Cup? Nessuno se lo aspettava, fino a quando un giorno comparvero sulle riviste le prime foto dell’esemplare che poi sarebbe stato prodotto in serie. Non ci si poteva credere, era possibile entrare in un concessionario e uscire con la moto che partecipava al Trofeo, corredando l’acquisto anche con l’abbigliamento utilizzato nelle competizioni, a completamento di un feeling davvero “pronto corsa”.
Certo è che le modifiche apportate alla R1100S non sono state solo merito del chirurgo estetico. La versione corsaiola ha avuto in dotazione i terminali di scarico marchiati LASER, omologati per l’uso stradale, ed un ECU riprogrammata per una differente erogazione, pur mantenendo i suoi 98 cv. Al fine di aumentare la luce a terra, la barra del Paralever è stata accorciata e sono state montate due protezioni in carbonio con una placca in acciaio nei possibili punti di contatto con l’asfalto. Lo pneumatico posteriore passava da 170 a 180, gli specchi sono montati sul manubrio (quindi di facile rimozione per un uso in circuito) e un puntale in fibra di carbonio avvolge la parte inferiore del propulsore. In questa configurazione, la Boxer Cup Replika si presentava alla linea di partenza con un sound più marcato, anche se la cavalleria rimaneva pressoché invariata, l’erogazione risultava più spumeggiante e nell’insieme la conduzione
più adrenalinica. La Replika non passa inosservata, al semaforo gli sguardi su di lei si moltiplicano, grazie a forme morbide e grafiche decisamente inusuali. La sportiva BMW piace ancora molto, al punto da poter essere scambiata come un nuovo modello oppure come una ben riuscita personalizzazione. La salita è impegnativa a causa della seduta altissima. Una volta raggiunta la sella ci aspetta un’ampia presa del manubrio che dà una piacevole sensazione di controllo, le gambe hanno una posizione confortevole ma allo stesso tempo in linea con uno stile di guida dinamico. La protezione aerodinamica è buona e non richiede di appiattirsi sul serbatoio.
La moto in Prova
La moto che abbiamo provato viene normalmente utilizzata per le gite nei week end e per qualche apparizione tra i cordoli. In passato, grazie ai supporti laterali e alle borse è stata il mezzo che ha avuto il compito di accompagnare gli sposi durante il viaggio di nozze di ben 10 giorni in giro per la Penisola. Questo esemplare è stato leggermente personalizzato. Tra gli interventi effettuati, l’aggiornamento all’ECU ed una revisione delle sospensioni, quest’ultimo resosi necessario per questioni legate all’usura dei componenti ma anche per ottenere un miglior setting in funzione delle necessità del proprietario.
In sella alla BMW R1100 S: come va oggi?
Premesso che non stiamo parlando di una sportiva estrema, la Replika ci ha accompagnato lungo il viaggio su strada per raggiungere il circuito di Adria, ribadendo il DNA di una vera sport-tourer. Consumi allineati alle aspettative e una conduzione appagante con la possibilità di sfruttare lo spazio extra delle borse laterali, la
strumentazione è chiara e consente una buona lettura di velocità e numero di giri. Qualche incertezza per riabituarsi all’uso del sistema di azionamento degli indicatori di direzione, con il cervellotico sistema “tasto destro – tasto sinistro” tanto caro alle BMW dell’epoca (e fortunatamente abbandonato). Si sente la mancanza dell’indicatore del livello del carburante, sostituito dalla sola spia della riserva. L’assenza dell’ABS ci porta ad aumentare ulteriormente la distanza di sicurezza, non tanto per la capacità frenante, che risulta essere efficace, quanto per la sensazione di incertezza che la sua assenza suscita. La prova di oggi è differente rispetto a quella eseguita nel 2005 per diversi motivi, primo fra tutti è la conoscenza dell’evoluzione dei modelli BMW degli anni successivi, che ci permette di apprezzare le soluzioni tecniche ereditate dai modelli più recenti. Dobbiamo ricordare inoltre che il boxer si affaccia al circuito con un treno di pneumatici di ultima generazione che si accoppiano benissimo a questa moto al punto da spostarne leggermente i limiti. L’accensione va cercata con esperienza, l’uso dello starter manuale è da considerarsi solo in casi estremi, si deve lasciar fare soltanto al pulsante di avviamento e di colpo il boxer prende vita con un classico ed inconfondibile spostamento laterale verso destra. Dalla sella si domina, e non lo diciamo metaforicamente, tutta la pit lane. Difficile fare comparazioni con “altre” sportive perché, come consuetudine per le boxer bavaresi, questa moto vive e si muove con una dinamica a sé stante. Ingombrante e faticosa da ferma, una volta rilasciata la frizione si trasforma, lasciando strada ad una inaspettata dinamicità. Ancora non abbiamo fatto il primo giro che già gli sguardi dei piloti si posano sulla Boxer Cup, alcuni restano dietro curiosi altri ci superano sbigottiti. Certo, non possiamo competere con le moto più specializzate, ma faremo del nostro meglio! Il circuito di Adria è un buon terreno su cui mettere alla prova il Boxer, si lavora principalmente con la terza e quarta marcia, anche se in realtà usarne una in più non comporta grandi differenze vista la generosa coppia di questo motore che spinge bene e con regolarità fin da bassi giri. Paga di più un’andatura scorrevole e lineare che esalti il piacere di guida piuttosto che frenetiche staccate e ripartenze. La frenata è buona e modulabile sull’avantreno, va invece misurata sul posteriore a causa della tendenza al bloccaggio. La presa larga dei semi manubri aiuta l’inserimento nei curvoni ad ampio raggio e facilita i cambi di direzione. Un aiuto arriva anche dal ridimensionato braccio del Paralever posteriore che accentua direzionalità e precisione dello pneumatico anteriore, soluzione in futuro utilizzata anche nei modelli della serie 1150. L’inserimento richiede una certa energia a causa del peso non indifferente (oltre 230 kg) ma una volta entrata in percorrenza la moto risulta stabile, aiutata da un avantreno preciso ed un appoggio a terra rassicurante offerto dallo pneumatico posteriore, pur senza l’estremizzazione offerta dal sovradimensionamento in voga oggi. In definitiva la Boxer Cup guidata con fluidità e scorrevolezza regala piaceri inaspettati, potremmo dire unici.
Il Mercato
Da una nostra breve ricerca online abbiamo potuto costatare che gli esemplari sul mercato dell’usato sono pochi e il valore in aumento. Ci sono molti fake “auto-costruiti” partendo dalla base della R1100 S standard che vengono proposti a prezzi apparentemente vantaggiosi. Escludendo le proposte al limite (sia quelle più basse che quelle inverosimili) la valutazione media si attesta intorno a 7000€. A nostro parere è una moto dal carattere marcato che si è saputa distinguere, più che per le prestazioni “nude e crude”, per il piacere della sfida che essa rappresenta: meccanica inusuale (per una sportiva), scelte tecniche controcorrente e design esclusivo, il tutto per conquistare il cuore degli appassionati sportivi fedeli al Marchio ma anche strizzare l’occhio ad un utente alla ricerca di una moto dalla fortissima personalità. Guidarla significa riscoprire piacevoli ricordi ma anche trovare nuove emozioni.