La boxer retrò in chiave sportiva è l’ennesima interpretazione della classic R NineT. Con poche modifiche alla ciclistica e un design squisitamente anni ‘70, la bicilindrica si propone come una moto da gustare tra le curve ed affascinante da ammirare in ogni dettaglio.
Di Leslie Scazzola
Una famiglia, quella delle BMW R NineT, che sembra destinata ad ampliarsi all’infinito, ponendosi come base perfetta per una molteplicità di interpretazioni. Dopo la versione naked, lo stile retrò della bicilindrica boxer tedesca ha saputo dare vita alla versione Scrambler, alla entro-fuoristrada Urban GS, alla versione roadster Pure ed alla più sportiva Racer. Proprio di quest’ultima vi raccontiamo, sulla scia dell’entusiasmo da noi provato grazie al test della R 1100S Boxer Cup di cui potete leggere QUI oppure guardare il VIDEO TEST. La R NineT Racer, infatti, raccoglie il testimone della R 1100S diventando protagonista del “rinato” campionato Boxer Cup, ma di questo vi parleremo poi. Quel che è importante, però, è non farsi trarre in inganno dalle linee classiche di questa moto, perché non si tratta di un remake o di una operazione nostalgia come se ne vedono tante (troppe) in questi ultimi anni. Con la NineT in versione Racer, infatti, a Monaco hanno fatto un lavoro eccezionale, presentando una moto che davvero ripropone nella guida il gusto degli anni passati, e che, scesi dalla sella, calamita gli sguardi suscitando emozioni d’altri tempi. Poco a che vedere con nomi celebri del passato appiccicati su serbatoi e plastiche di moto che nulla hanno in comune con la tradizione. Qui la storia si vede, si sente, si tocca.
La base tecnica di questa NineT è quella delle sorelle. Tuttavia, per meglio caratterizzare questa moto con una dinamica sportiva a Monaco sono intervenuti sul telaio, una unità scomponibile in tubi di acciaio, modificandone l’inclinazione di sterzo e aumentando lievemente il passo (1.491 mm) con l’obiettivo di ottenere una maggiore stabilità e precisione sul veloce. Rispetto alle altre versioni R Nine T, la Racer adotta cerchi ruote da 17” inediti (le misure degli pneumatici rimangono però 120/70e 180/55), un serbatoio in alluminio riprofilato ed una nuova strumentazione digitale che mixa alla perfezione tecnologia e gusto retrò.
La moto è equipaggiata con il noto propulsore da 1.170 cc raffreddato ad aria e olio, capace di 110 cv, abbinato ad un cambio a sei marce ed ovviamente omologato Euro 4. Una curiosità: sembra che per questa tipologia di motore non sia prevista una evoluzione futura, lasciando definitivamente strada alla sola versione 1200 o 1250 cc raffreddata aria/liquido già introdotta sulle BMW della serie R da qualche stagione. La motivazione pare legata ai nuovi parametri di omologazione per le emissioni.
Guida da sportiva, comfort… pure
La R NineT Racer ospita il pilota su di una sella stretta, alta da terra (805 mm) ma sufficientemente imbottita, con le gambe vincolate negli incavi del serbatoio e le pedane poco arretrate. Una posizione insolita oggi, soprattutto perché per afferrare gli ampi manubri il pilota deve spalmarsi sul serbatoio viaggiando col busto molto inclinato in avanti. Se si è disposti a soprassedere ad un carico importante su polsi e spalle, la postura regala fin da subito una fantastica sensazione “old style”, lasciando però presagire che per i lunghi trasferimenti potrebbero essere dolori, complice anche una appena discreta protezione aerodinamica.
Poco spazio al comfort, in sintesi, come sottolineato da una sospensione posteriore estremamente rigida in compressione (regolabile solo nel precarico) e da una forcella di tipo tradizionale cedevole nella prima parte dell’escursione ma che diventa progressivamente più rigida quando si spinge un po’ di più nella guida alla ricerca delle performance. La sospensione anteriore non prevede possibilità di regolazione.
Motore infinito, ciclistica da interpretare
Il bello del Boxer BMW è che quando pensi sia arrivato al capolinea della sua evoluzione riesce sempre a stupirti con qualcosa di magico. Nel caso della R NineT Racer lo fa assecondando alla perfezione la guida rotonda e vellutata richiesta dalla ciclistica. Infatti, la sport-classic tedesca non digerisce un approccio troppo arrembante e istintivo, rapidi cambi di inclinazione o inserimenti in curva accompagnati da energiche frenate fin dentro le svolte: facendo questo la moto si scompone di assetto a causa della cedevolezza nella prima fase di escursione della forcella e dei repentini contatti tra pedane poggiapiedi e asfalto, che tolgono sicurezza nella guida e costringono ad evidenti correzioni di traiettoria. Tra i cordoli, meglio impostare una guida di corpo, con importanti movimenti del busto e delle gambe all’interno delle curve così da inclinare meno (e per minore tempo) la moto, contando su di una direzionalità dell’avantreno che si fa solida e precisa. Così facendo, il pilota è chiamato ad una guida mai “impiccata” o nervosa, avendo modo di apprezzare tutta la spinta del propulsore ai bassi e medi regimi, con la sola accortezza di infilare un rapporto un pelo più lungo di quel che sembrerebbe necessario. Un tornantino lento a bassa velocità? Meglio la terza marcia della seconda, considerato che fin dai regimi più bassi il boxer risponde ad ogni minima sollecitazione del gas con una botta di coppia sempre corposa e consistente. Anche nei cambi marcia è inutile far frullare il motore oltre 8.000 giri, in quanto pur essendoci ancora margine prima dell’intervento del limitatore la spinta si esaurisce rapidamente. Come si dice in gergo, “gira ma non fa strada”.
Metabolizzata la dinamica che la moto richiede, la R NineT Racer diventa gustosa e divertente, con i suoi 220 kg (in ordine di marcia) che sembrano scomparire dopo appena un paio di curve, complice anche il baricentro basso dovuto alla centralizzazione delle masse attorno al propulsore.
È una moto molto particolare la R NineT Racer, con caratteristiche non comuni a e che nell’uso sportivo necessita di essere capita. Il fatto di avere un freno motore elevato, ad esempio, sulle prima può disorientare il pilota, soprattutto in fase di ingresso in curva, mentre con la necessaria confidenza questa caratteristica può essere sfruttata per tornare in traiettoria quando si va un po’ lunghi oltre la linea ideale di percorrenza. Davvero valido si dimostra anche l’impianto frenante, con una potenza decelerante estremamente modulabile e, all’occorrenza, molto potente. Dopo diversi giri in pista a tutto gas (QUI il video onboard) abbiamo registrato solo una leggera tendenza ad acquisire gioco della leva al manubrio.
Accessori, una Racer davvero esclusiva
La lunga lista di accessori dedicati alla Nine T Racer offre la possibilità al cliente di “costruirsi” una moto perfetta per le proprie esigenze. Si parte dalle manopole riscaldabili per arrivare agli indicatori di direzione a LED, passando per l’impianto antifurto e un’infinità di componenti tecnici ed estetici realizzati in leghe pregiate e ricavati dal pieno. Tra gli accessori opzionali anche il controllo di trazione ASC (350 €), che però avremmo preferito trovare di serie.
BMW Motorrad BoxerCup
Come detto, la R NineT Racer è la moto scelta da BMW per riportare in pista il mitico campionato BoxerCup. Per chi non lo conoscesse, si tratta di una serie internazionale che ha entusiasmato gli spettatori della Moto GP™ e del Campionato Mondiale Superbike negli anni dal 2001 al 2004, con un trofeo monomara impegnato in pista durante alcuni eventi delle più prestigiose serie internazionali di velocità. BMW Motorradha riportato il motore Boxer nelle competizioni, con i concorrenti impegnati in sella a R nineT Racer tutte identiche e appositamente modificate per le gare. La stagione è partita lo scorso 23/24 giugno 2018 in concomitanza con l’ADAC Classic sul circuito di Sachsenring (GER), mentre le altre 5 prove si sono svolte nell’ambito del Campionato Internazionale Tedesco di Motociclismo (IDM). “Uno schieramento equilibrato con moto identiche incontra stile ed individualismo. Non vediamo l’ora di riportare in vita la BMW Motorrad BoxerCup con i modelli BMW R nine T Racer e di entusiasmare le folle di spettatori sui circuiti con quell’eccezionale motore Boxer”, ha detto Henning Putzke, capo di BMW Motorrad Deutschland.
Tutte le moto da gara vantano le stesse modifiche, tra cui forcelle riviste, ammortizzatori Wilbers, coperchi delle testate, carenature dei motori e pannelli posteriori Limberger, collettore di scarico in titanio Akrapovič, ABS BMW Motorrad con software da competizione, freni Brembo, ammortizzatori di sterzo Müller Präzision “top di gamma”, nonché gli pneumatici Metzeler. Tutte le moto sono preparate per le gare presso il Centro BMW Motorrad di Monaco. Cavalletti laterali, specchietti, placche per i numeri di gara, indicatori e luci vengono rimossi per consentire le modifiche. Tuttavia, una volta finita la stagione, le moto possono tornare al loro stato originale ed essere utilizzate su strada.
In Italia, ci fanno sapere da BMW, è in fase di valutazione il lancio di una analoga iniziativa per il 2019. Novità a breve!