Frena meglio un’auto o una moto? Nel caso di uno stop improvviso sarà il mezzo a due oppure quello a quattro ruote ad ottenere gli spazi di arresto inferiori? L’importanza della distanza di sicurezza
Riapre la stagione motociclistica, come ogni anno è necessario riorganizzare la nostra attività in sella. Iniziamo con la preparazione della moto, lo pneumatico nuovo, il tagliando, etc. Poi tocca a noi, il primo giro e capisci subito che il letargo motociclistico ha intaccato la tua guida rendendola meno fluida rispetto a quando avevi riposto la moto sotto il telo. Ma queste non sono le uniche difficoltà: il freddo e le condizioni di scarsa aderenza hanno fatto quasi scomparire i veicoli a due ruote dalla strada durante l’inverno, e ci accorgiamo che gli automobilisti si sono disabituati alla nostra presenza. Il telefonino e le altre distrazioni sono una ulteriore aggravante, perciò non ci resta che accrescere la nostra rapidità cognitiva e prevenire gli errori degli altri utenti della strada.
Come tenerci lontano dai guai
Abbiamo fatto il punto della situazione e focalizzato l’attenzione su uno dei problemi più importanti: la distanza di sicurezza! Da una nostra breve ricerca abbiamo scoperto che la maggior parte dei nostri intervistati non aveva ben chiaro quale fosse la distanza che ci permette di effettuare una frenata senza tamponare il veicolo che ci precede. Alcuni, memori del corso per il conseguimento della patente, facevano riferimento alla formula consigliata (V/10×3), decisamente imprecisa e quasi impossibile da applicare nella guida di tutti i giorni. In ogni caso abbiamo constatato che la distanza di sicurezza diminuisce con l’aumentare dell’esperienza. Questo perché quando ci si sente più capaci si abbassano le soglie di errore che normalmente garantiscono la possibilità di effettuare manovre riparatrici. Il problema diventa maggiore quando, alla nostra sopravvalutata capacità di reagire, aggiungiamo una scarsa (o solo intuitiva) conoscenza della dinamica dei veicoli.
Di che veicolo sei?
Capita a tutti di non rispettare la distanza di sicurezza, la fretta o una leggera distrazione possono portarci a correre questo rischio. Ci siamo accorti però che un aspetto in particolare viene sottovalutato o, peggio, non considerato dalla maggior parte dei conducenti: stiamo parlando della capacità frenante. Questo fattore, unito al tempo di reazione e alla distanza di arresto è una componente fondamentale per poter reagire di fronte ad una situazione pericolosa. La capacità frenante dipende da molteplici variabili, solo per citarne alcune: il tipo veicolo (auto, moto, autocarro etc.), il suo carico e il suo impianto frenante oltre che dalle condizioni del manto stradale. Al fine di spiegare meglio cosa sia la capacità frenante abbiamo girato un piccolo video che potete vedere QUI in cui abbiamo comparato la frenata di una autovettura e di una moto alla velocità di 80 km/h su un rettilineo in condizioni meteo favorevoli. Abbiamo voluto considerare veicoli originali il cui impianto frenante è quello di serie e dotati di sistema ABS in modo che le performance della frenata non fossero discriminate dall’esperienza dei nostri tester. Possiamo affermare che la bontà di tali impianti non è messa in discussione e che anzi ci ha sorpreso per l’efficacia raggiunta dopo le innumerevoli prove effettuate.
Il quesito che fa la differenza
La domanda che ci siamo posti e che facciamo anche a voi è la seguente: riuscirebbe una motocicletta che segue una autovettura a fermarsi senza tamponarla nel momento in cui la vettura debba effettuare una frenata di emergenza? Per semplificare le cose abbiamo considerato il medesimo tempo di reazione da parte dei conducenti, questo accorgimento gioca a favore della moto che in realtà, nell’esempio specifico dei due veicoli uno in coda all’altro, non potrebbe godere di questo privilegio. La prova può sembrare banale, ma il risultato della nostra piccola inchiesta non lo è certamente perché gli intervistati (sia conducenti di auto che di moto) ai quali abbiamo rivolto la domanda ”si arresta nella distanza minore la moto o l’auto?” hanno risposto la moto! (più del 50%). Nel pensiero comune, la minore massa del veicolo a due ruote lo rende favorito. Dal nostro test ne esce una visione capovolta in cui l’autovettura dotata di pneumatici di ampie dimensioni e meno soggetta ai trasferimenti di carico, che invece sulla moto risultano più evidenti, gode di uno spazio di arresto più contenuto. Perciò di fronte alla domanda ”riuscirebbe una motocicletta che segue una autovettura a fermarsi senza tamponarla nel momento in cui la vettura debba effettuare una frenata di emergenza?” la risposta che diamo è NO!
Il consiglio che darei ad un neofita ma non solo
Ci rendiamo conto che non sia facile accettare questa verità, e che tutti quelli che hanno risposto che la moto si ferma per prima sono portati a condurre un motociclo rischiando di tamponare il veicolo a quattro ruote che li precede. L’aumentare la distanza di sicurezza equivale ad avere più tempo per reagire ma anche colmare quel divario prestazionale che divide l’auto dalla moto o l’autocarro dagli altri veicoli. Senza considerare, come detto, il tempo di reazione necessariamente maggiore per il veicolo che segue. Quindi ricordiamo ai nostri amici – e a noi stessi – di rimanere lontano dai guai, aumentiamo la distanza di sicurezza!