Come cercare un usato, i documenti da controllare, le modalità per pagare la moto ed evitare fregature. Passo a passo, una lista di suggerimenti utili (e non banali) per la compravendita.
Di consigli per comprare una moto usata ne abbiamo letti parecchi, pertanto non ci dilungheremo sulle classiche indicazioni riguardanti le verniciature, gli adesivi o l’usura delle gomme. Come pagare l’acquisto di una moto usata? Quali documenti devo controllare prima di comprare un veicolo d’occasione? Basta cercare su Google e si scopre facilmente che queste e tantissime altre sono le domande che si pongono gli appassionati nel momento in cui pianificano l’acquisto di un usato, soprattutto nei casi di compravendita a distanza. Con l’aiuto della concessionaria Motolandia srl di Verona, mandataria ufficiale Kawasaki e Benelli ma anche importante centro per l’usato della Provincia scaligera, abbiamo ripercorso tutto l’iter che porta dalla visione di una motocicletta usata, sul Web o presso un venditore privato/professionista, fino al momento di farle spazio nel nostro garage.
1 – Verifica dell’annuncio online: “il primo consiglio è quello di porre molta attenzione all’annuncio, in quanto di truffe ce ne sono più di quel che potremmo immaginare” comincia a raccontare Mattia Zuliani, titolare di Motolandia. “In particolar modo, bisogna verificare la presenza di un numero di telefono fisso e/o mobile, e che questo sia reale. Non è raro trovare annunci in cui si chiede esplicitamente “solo contatti via email” ma se questi poi non portano ad una comunicazione telefonica consigliamo vivamente di lasciar perdere”.
2 – Richiedere esplicitamente diverse immagini di tutti i lati e le angolazioni della moto: “una bella foto del fianco destro non significa che il lato sinistro sia integro o in buone condizioni” prosegue Mattia “Con gli smartphone attuali scattare delle immagini e spedirle è istantaneo e alla portata di tutti, pertanto richiedetele al venditore”. Un’altra operazione utile, aggiungiamo noi, potrebbe essere quella di concordare un video in diretta (tramite una videochiamata, ad esempio con Whatsapp) che preveda una panoramica di tutti i lati della moto e, visto che ci siete, pure una accensione del motore. Tutto questo perché alcune volte gli annunci non prevedono foto reali del veicolo oggetto di compravendita, bensì immagini di repertorio pescate qua e là in Rete, col risultato che potremmo andare a visionare una moto potenzialmente allettante trovandoci di fronte – magari dopo aver fatto molta strada – a tutt’altra cosa. “Di recente un nostro cliente ha trovato una occasione su un sito di annunci. Si è fatto spedire delle foto e ha concordato l’invio di 300 euro di caparra. Arrivato sul posto, tra l’altro dopo un viaggio considerevole, ha trovato una moto in condizioni ben diverse da quanto illustrato nell’annuncio, ma di fatto ci ha rimesso sia l’acconto versato che le spese di viaggio”.
3 – 1 Visura al PRA: Prima di muoversi per andare a vedere una moto usata armati di contanti o assegni, chiediamo sempre al proprietario la targa della moto. Se il venditore non ha nulla da nascondere non dovrebbe essere un problema ottenerlo. Tramite il sito del Pubblico Registro Automobilistico pagando una somma di 8,83 Euro sarà possibile ottenere diverse informazioni sul veicolo. La visura permette infatti di conoscere nome e residenza del proprietario, i dati tecnici della moto e, soprattutto, eventuali richieste di trascrizione di gravami sul mezzo, ovvero fermi amministrativi, sequestri, ipoteche, fallimenti e altro. In più, dalla visura potrete risalire al numero dei precedenti intestatari del veicolo, visto che sul libretto l’etichetta adesiva che attesta la proprietà (o le etichette, se i proprietari sono stati diversi) potrebbe non essere stata correttamente applicata.
Tutti questi dati possono riguardare autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, ovvero beni mobili registrati secondo le norme previste dal Codice Civile. È importante sapere che la natura del PRA e dei dati contenuti nel suo registro è pubblica, pertanto tutti, sia i privati cittadini che le imprese, possono richiedere ed ottenere informazioni. Qualsiasi veicolo iscritto è rintracciabile in base al numero di targa, ad eccezione di autobus, veicoli agricoli, ciclomotori e vecchie tipologie di targhe immatricolate prima del 1993, che non risultano registrati nella banca dati del Pubblico Registro. Il documento contenente i dati, che verrà recapitato via email al richiedente, pur rilasciato dal PRA non ha valore legale in quanto privo di bollo. Qualora fosse necessario un documento con valore legale, è possibile richiedere il Certificato Cronologico PRA.
3 – 2 Approfondimento:
Cos’è un fermo amministrativo? Il fermo amministrativo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, ecc.), tramite i concessionari della riscossione, impediscono di circolare un bene mobile del debitore iscritto in pubblici registri (ad esempio autoveicoli) o dei coobbligati, al fine di riscuotere i crediti non pagati che possono riferirsi a tributi o tasse. Il credito può essere di varia natura, ad esempio un mancato pagamento IVA, IRPEF, Bollo auto, ICI, ecc, oppure a multe relative ad infrazioni al Codice della Strada. L’acquisto di un’auto con fermo amministrativo non è una pratica vietata dalla legge, e lo stesso PRA ha l’obbligo di trascrivere l’atto di vendita. Detto questo, una volta acquistato il veicolo non può comunque circolare, e neppure essere esportato o reimmatricolato.
A seguito dell’iscrizione del fermo la disponibilità del veicolo è limitata fino a quando il debitore non saldi il proprio debito e provveda a cancellarne l’iscrizione dal PRA. Inoltre, se il debitore non paga il concessionario della riscossione potrà agire forzatamente con la vendita del veicolo.
In fine, guidare una moto o altro veicolo sottoposto a fermo amministrativo comporta una sanzione da 776 euro a massimo 3.111 euro, oltre alla confisca del mezzo.
Per maggiori dettagli o per casi particolari vi rimandiamo al sito dell’ACI.
3 – 3 Cos’è una ipoteca?
L’ipoteca è un diritto reale di garanzia con cui il creditore può “assicurare” l’esigibilità del proprio credito al fine di essere soddisfatto sul bene ipotecato con preferenza rispetto ad altri creditori. Lo stesso creditore può domandare l’espropriazione del bene del debitore ove quest’ultimo sia insolvente, anche contro un terzo che acquisti il bene. In sintesi, quando il debitore è inadempiente il creditore può far valere il suo diritto domandando la vendita all’asta del bene, anche ove nel frattempo questo sia stato venduto a terzi. “Almeno due o tre volte l’anno ci imbattiamo in veicoli su cui gravano queste problematiche” ci fanno sapere gli amici di Motolandia. “Noi lo facciamo di mestiere, quindi conosciamo bene le problematiche e come tutelarci. Nonostante questo anche a noi è capitato di restare fregati. Nel caso di in una compravendita tra privati potrebbe essere una situazione davvero nefasta per il nuovo intestatario”.
4 – Visionate la moto: se è tutto ok con i documenti e siete pronti per l’acquisto, dovete necessariamente visionare o far vedere la moto da una persona di fiducia per accertarvi delle reali condizioni. Ok, non è così pratico, ma con i voli lowcost oggi spingersi da Milano a Roma oppure da Venezia alla Puglia non è più una cosa così difficile od onerosa come un tempo. Pensate se acquistaste una moto “sulla fiducia” e vi arrivasse a casa un mezzo guasto, inefficiente o comunque differente da quanto proposto: quanto spendereste per l’eventuale ripristino? Meglio investire qualche euro e una giornata di tempo per recarsi direttamente sul posto per toccare con mano.
5 – Verifica del numero di telaio: “diverse volte ci è capitato di vedere moto con il numero di telaio stampigliato leggermente differente da quanto riportato sul libretto. Spesso si tratta di errori fatti proprio dalla Motorizzazione”. Questa affermazione chiarisce di per sé il perché è buona regola verificare che i numeri coincidano. “Non è un dettaglio, visto che accorgersi dopo delle differenze può voler dire essere costretti a reimmatricolare la moto, con tutte le spese e le procedure del caso”.
6 – Le pratiche per il passaggio di proprietà del veicolo: la procedura di trapasso di un veicolo può essere fatta recandosi presso lo sportello ACI oppure tramite una agenzia di pratiche automobilistiche. In quest’ultimo caso, sicuramente il più pratico seppure meno economico, bisogna considerare che la visura al PRA non è obbligatorio, bensì rientra tra i servizi a pagamento eseguiti dall’agenzia. Per questa ragione, nell’ipotesi in cui vi volessero vendere un veicolo sul quale grava – ad esempio – una ipoteca, con la complicità di una agenzia avrebbe gioco facile ad intestarvi il mezzo senza che conosciate eventuali gravami. È fondamentale pertanto richiedere specificatamente di effettuare questa procedura ed averne una copia.
Con l’avvento del Certificato di Proprietà in formato digitale, circa una decina di anni fa, il controllo sull’esistenza di eventuali ipoteche o fermi amministrativi è più semplice, in quanto il documento viene prodotto sul momento e riporta tutti i dati aggiornati. Con i vecchi CDP in formato cartaceo, invece, i vincoli sul mezzo venivano riportati manualmente. Va da sé che, in questo caso, il proprietario del veicolo potrebbe vendere il mezzo prima di far aggiornare la documentazione, mostrando quindi un Certificato libero da queste trascrizioni anche se in realtà le stesse potrebbero essere presenti (e quindi “ricadere” sul nuovo proprietario).
All’atto pratico, come posso fare un passaggio di proprietà a distanza di un veicolo? La procedura corretta prevede che la firma dell’atto di vendita venga effettuata con la presenza sia del venditore che dell’acquirente. Tuttavia, questo non sempre è possibile e, pur andando contro la normativa, può accadere che le agenzie di pratiche auto effettuino il trapasso anche in mancanza dell’acquirente. Per acquistare una moto lontano da casa e senza la possibilità di effettuare il passaggio seduta stante è possibile chiedere al venditore del mezzo la firma del solo “primo atto”, che andrà corredata del nostro documento di identità e del modulo “21-20” da noi firmato. Una volta ricevuti fisicamente questi documenti tramite posta, l’acquirente dovrà recarsi a sua volta in un’altra agenzia per terminare la procedura di intestazione del veicolo.
6 – Come pagare (o farsi pagare) una moto acquistata a distanza? Una premessa: non esistono metodi infallibili per evitare fregature. Quando il pagamento del veicolo non può avvenire direttamente in fase di consegna del mezzo il truffatore senza scrupoli avrà comunque la possibilità di fregarci, incurante delle azioni legali che poi potremmo intraprendere. Detto questo, è bene ricordare che la legislazione prevede come importo massimo per il pagamento in contati una somma pari a 3.000 euro. Oltre questa soglia deve intervenire la transizione bancaria, ovvero assegno o bonifico. Il sistema più sicuro per ricevere denaro è quello di farsi fare un bonifico e attendere di vedere l’importo fisicamente sul nostro conto corrente (talvolta si arriva anche a 5 giorni di tempo, 10 per i bonifici esteri). Fatto il bonifico, però, l’acquirente del veicolo potrà inviarci un numero di CRO, ovvero un codice identificativo che la banca fornisce per ogni transazione. Con quel codice, pur non vedendo fisicamente i soldi sul nostro conto potremo verificare presso il nostro istituto di credito la reale effettuazione dell’operazione. Una volta eseguito il bonifico devono però passare 24 ore, tempo entro il quale che ha eseguito l’operazione avrà facoltà di annullarla. Un altro sistema è quello dell’assegno circolare bancario, un titolo emesso direttamente dalla banca che “certifica” la presenza dell’importo sul conto corrente di chi emette il titolo stesso. Qualora dobbiate incassare dei soldi con questo sistema, accertatevi di avere il tempo di depositarlo in banca e controllare l’autenticità dell’assegno. Quindi, ad esempio, evitate di riceverlo il venerdì pomeriggio ma rimandate al lunedì successivo.
Per il pagamento di una moto valgono gli stessi principi. Una buona regola potrebbe essere quella di uno scambio di email PEC tra venditore e compratore, corredate dai rispettivi documenti di identità, dove entrambi si impegnano alla compravendita e con riportate le modalità della cessione del bene. Non è una garanzia di serietà della controparte, ovviamente, però può essere uno strumento in più da impugnare in caso di controversie.
7 – Garanzia: vuoi comprare un usato? Qui parliamo della garanzia di conformità. Ricorda che, in linea di massima, se compri da privato non avrai diritto alla garanzia. Su questo argomento però il Codice Civile è chiaro: “per un oggetto usato è esclusa la garanzia se al momento del contratto l’acquirente conosceva, o anche solo poteva facilmente e con diligenza conoscere, i vizi della cosa (vizi riconoscibili), salvo in tal caso che il venditore abbia espressamente dichiarato (e con ciò garantito) che la cosa era esente da vizi o li abbia fraudolentemente occultati”. Approfondisci l’argomento sulla garanzia qui.